
- CALL TO ACTION
Capolavori di Torino
Ottobre 2025
Stiamo cercando fotografie, oggetti e memorie degli allievi Fiat e Lancia per costruire insieme una mostra.
Il progetto intende ripercorrere e valorizzare la memoria storica e culturale della Scuola Allievi Fiat: la scuola per la formazione di una élite operaia con un metodo innovativo per l’epoca, basato sull’ibridazione di teoria, pratica e disciplina. Una delle più grandi esperienze della storia industriale d’Italia e della città di Torino.
Per informazioni 011 677 666 oppure centrostoricofiat@museoauto.it







- LA MOSTRA
Con un censimento fotografico promosso attraverso una campagna di comunicazione, il Centro Storico Fiat e il MAUTO di Torino invitano la cittadinanza – in particolare ex allievi e famiglie – a condividere memorie personali, fotografie, oggetti e documenti in loro possesso sull’esperienza della Scuola Allievi Fiat. L’obiettivo è rintracciare e acquisire – attraverso la raccolta, la digitalizzazione e la catalogazione – quella parte di archivi privati invisibili, considerati complementari al materiale ufficiale, diffusi nel tessuto urbano torinese e non ancora emersi.
Una mostra finale presenterà l’esperienza della Scuola Allievi Fiat al grande pubblico, restituendo l’impatto della scuola sulla Torino contemporanea e sull’immaginario industriale ad essa legato. Il riuso di alcuni materiali d’archivio selezionati arricchirà la mostra con una traccia concettuale sull’importanza delle pratiche artistiche di riuso nella rivitalizzazione del patrimonio culturale.
Per informazioni 011 677 666 oppure centrostoricofiat@museoauto.it.
- FILOSOFIA
Percorso espositivo
Il percorso espositivo si sviluppa a partire da un approccio polidisciplinare, ben rappresentato dal team di co-curatori che hanno affiancato Giuliano Sergio: Davide Lorenzone e Ilaria Pani, rispettivamente Conservatore e Responsabile del Centro di Documentazione del MAUTO; Maurizio Torchio, Responsabile Centro Storico Fiat e Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis Italy. Insieme a loro, in qualità di esperti dei rispettivi campi d’indagine e autori dei saggi in catalogo: Clino Trini Castelli, Designer, Maurizio Cilli, Architetto e Artista, Mauro Coppini, Giornalista, Manuel Orazi, Architetto e Roberto Vaccà, Pubblicitario.
- ALLESTIMENTO
Le vetture
In esposizione al MAUTO, nove vetture rappresentative della storia del celebre marchio italiano: la Eldridge Mefistofele del 1923 che, con la sua silhouette slanciata e la sua mole possente, segna uno dei primi esempi di vettura da record; la 508 Balilla del 1932, vettura compatta ed economica che rappresenta il passaggio dalla produzione di automobili per élite a un’idea di mobilità per le masse; la 500 A Topolino del 1936, rivoluzionaria nel design e pensata per offrire una soluzione di mobilità agile e scattante che avrebbe ispirato generazioni di city car; la 8V prodotta tra il 1952 e il 1954 per un pubblico esclusivo; la 600 del 1955, caratterizzata da un’architettura semplice ma innovativa e progettata per rendere la vita dell’utente più facile e piacevole; la 124 Abarth del 1973 vettura che incarna l’essenza delle auto da competizione; la X1/23 prototipo del 1974, avanzata concept car elettrica a 2 posti che anticipa il futuro della mobilità sostenibile grazie alla sua propulsione a zero emissioni e al design leggero e ultracompatto; la Panda 30 del 1982, considerata, insieme alla 500, l’utilitaria italiana per eccellenza; la 500 Riva del 2016, un gioiello esclusivo per amanti del lusso dal design ricercato. “Special guest” la Nuova 500 “La Prima” cabrio, rilettura in chiave sostenibile e altamente tecnologica di un’icona senza tempo del design italiano.










- OLTRE L'AUTOMOBILE
Le opere
Le vetture esposte sono corredate da una vasta selezione di opere d’arte, documenti d’archivio, materiali grafici, fotografici e audiovisivi d’eccezione che contribuiscono a definire l’immaginario visivo dell’azienda: dai manifesti e bozzetti pubblicitari di inizio secolo realizzati, tra gli altri, da Leopoldo Metlicovitz e Plinio Codognato – nei quali si compie il transito dalla cultura estetica liberty all’abbagliante potenza delle nuove possibilità tecniche e meccaniche che ispireranno il futurismo – alle opere pittoriche di Mario Sironi, Carlo Carrà e Felice Casorati che offrono una straordinaria rappresentazione della modernità immaginata da Fiat tra le due guerre; dai disegni di Marcello Dudovich e Giuseppe Romano che portano alla ribalta la figura femminile, protagonista della modernità degli Anni Venti, a una serie di fotografie scattate da Luigi Ghirri a Palazzo Grassi negli Anni Novanta.



















- ALLESTIMENTO
Il progetto di allestimento
Il progetto di allestimento della mostra, realizzato dallo studio Leftloft, interpreta alcune delle caratteristiche genetiche della Fiat attraverso scelte semplici e funzionali riproposte in chiave innovativa. Una catena di montaggio, appositamente reinterpretata, si svolge nello spazio interrompendosi e ricominciando in un gioco di rimandi e portando con sé testimonianze e immagini come molecole distintive di un DNA articolato e complesso, in un percorso di focus tematici. Tutto intorno, una proiezione immersiva e cangiante fa da scenografia di contesto, raccontando lo scorrere di 125 anni di cambiamenti sociali, di personaggi, di stili di vita, di accadimenti storici che si sono intrecciati con la storia della Fiat.







- SPIN OFF
Centro Storico Fiat

Il Centro Storico, in via Gabriele Chiabrera 20 a Torino, ospita fino a domenica 4 maggio – il progetto espositivo Memoria e conflitti, spin off della mostra.
Il Centro storico Fiat conserva più di duemila immagini e trecento faldoni di documenti dedicati al tema della conflittualità. Scioperi, manifestazioni, vertenze, volantini, comunicati aziendali, lungo tutto il corso del Novecento. Parte di questo materiale è stato raccolto da chi aveva il compito di garantire la sicurezza aziendale. Foto scattate da dietro le finestre degli uffici verso il basso e il fuori di chi stava premendo ai cancelli. Colpisce, in particolare, la collezione di volantini, unica nel suo genere. Giorno per giorno, attraverso i decenni, i sorveglianti – con cura più attenta di qualsiasi archivista – annotano e allegano tutti i volantini lanciati, distribuiti o fatti trovare dentro e fuori gli stabilimenti. Qualche volta specificano luogo e ora esatti: quale porta di Mirafiori; quale bagno di operai o impiegati; quale striscione, in quale officina.
Si ringraziano: Associazione culturale Vera Nocentini, Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini, Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, Gruppo Dirigenti Fiat, ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali.
- OLTRE LA MOSTRA
Il catalogo

Accompagna la mostra il catalogo Skira Arte nel quale un ricco e significativo apparato iconografico – fatto di immagini d’epoca, disegni, fotografie, bozzetti e manifesti – accompagna i contributi di Giuliano Sergio, Maurizio Cilli, Mauro Coppini, Roberto Giolito, Manuel Orazi, Clino Trini Castelli e Roberto Vaccà.
- PARTNERSHIP
Partner
Con il patrocinio di:





Con il sostegno di:



In collaborazione con:


L’iniziativa fa parte del programma:

Scarica il Comunicato Stampa.
- PROGETTI E INCONTRI